25 Settembre 2020
Coldiretti: «In Gazzetta ufficiale etichetta salva salumi Made in Piemonte»

Storico via libera per smascherare gli inganni

 

Storico via libera all’etichetta con l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne tedesca o olandese spacciata per italiana. Lo rende noto Coldiretti nell’annunciare la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.230 del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”.

«In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy – afferma Fabrizio Galliati presidente di Coldiretti Torino -. L’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell’Ue all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal. Questo è sicuramente un passo aventi molto importante per il Piemonte dove la filiera suinicola conta 3mila aziende, un fatturato di quasi 400milioni di euro e unmilione e 200mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale».

«Ora però l’obiettivo di Coldiretti è quello di estendere l’etichetta anche ai prodotti ortofrutticoli trasformati, dai succhi di frutta alle marmellate per dare ulteriore valore al Made in Piemonte fino ad arrivare anche a legumi in scatola e, nei ristoranti, ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola – aggiunge Andrea Repossini, direttore Coldiretti Torino -. A sostegno del Made in Italy la nostra Organizzazione continua a essere impegnata nella mobilitazione #MangiaItaliano per favorire l’economia nazionale nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi con il coinvolgimento di numerosi volti anche noti che hanno aderito insieme ad alcune industrie alimentari e di distribuzione commerciale rappresentate in Filiera Italia».

Il decreto sui salumi prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.  Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

 

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