Coldiretti: «Con la vendemmia alle porte

occorre semplificare il voucher agricolo»

Per la vendemmia 2020 siamo ai blocchi di partenza, ma gli stagionali restano bloccati nei Paesi d’origine a causa delle misure anti coronavirus. Questo segnala Coldiretti rispetto alle difficoltà di spostamento dei centomila stagionali agricoli che arrivano dalla Romania in Italia ai quali si aggiungono diecimila cittadini bulgari.

«Alle nostre imprese serve al più presto una radicale semplificazione del voucher agricolo – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino –, per ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani, lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà economica. Il settore vitivinicolo piemontese conta 14 mila imprese, 43 mila ettari di superficie vitata e impiega 42 mila addetti per la raccolta che, tradizionalmente in Piemonte inizia a fine agosto con il Moscato e i vini aromatici e termina a fine ottobre, con i vini rossi corposi, come il Nebbiolo. L’Italia non può permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia».

«Ecco perché Coldiretti – chiude Fabrizio Galliati - chiede di ripensare al voucher agricolo: occorre semplificare la burocrazia per l’impresa. Serve un voucher agricolo agile e flessibile, che risponda a un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi nuove opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati».

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